La Chiesa cattolica, una realtà in lenta, costante crescita.
Intervista con mons. Vittorio Formenti, responsabile dell’Ufficio Centrale di Statistica della Chiesa, e con il prof. Enrico Nenna, esperto di statistica, in occasione della pubblicazione del nuovo Annuario Pontificio
Ogni anno a metà febbraio nella Biblioteca privata del Santo Padre ha luogo una cerimonia semplice ma carica di significati: il responsabile dell’Ufficio Centrale di Statistica della Chiesa, unitamente al direttore generale dell’Editrice “L’Osservatore Romano” e i direttori della Tipografia Vaticana consegnano al Santo Padre una voluminosa pubblicazione rilegata in pelle bianca con le scritte in oro e lo stemma papale. Si tratta dell’ “Annuario Pontificio”, il risultato del certosino lavoro di questo poco noto Ufficio della Santa Sede guidato dal mons. Vittorio Formenti, coadiuvato dal prof. Enrico Nenna e pochi altri collaboratori, che fornisce un’infinità di notizie riguardanti la Chiesa, le sue diocesi, la Curia Romana e le Famiglie religiose maschili e femminili.
In occasione della consegna a Benedetto XVI del nuovo Annuario Pontificio 2013 ho incontrato mons. Formenti e prof. Nenna nella sede dell’Ufficio Centrale della Chiesa alla seconda loggia del Palazzo Apostolico.
Włodzimierz Rędzioch: - Che cosa si nasconde dietro il nome “Annuario Pontificio”?
Mons. Vittorio Formenti: - La Chiesa cattolica è l’unica religione organizzata che dispone di uno strumento di documentazione annuale riguardante tutte le componenti e le persone impegnate nella Chiesa e che ha per titolo appunto “Annuario Pontificio”. L’ufficio procede annualmente a programmare la “radiografia” della Chiesa nei numeri e nelle persone inviando in tutto il mondo tramite i canali della Santa Sede, in primis le Nunziature Apostoliche, i questionari destinati a tutte le diocesi, oltre che ad ogni singola Congregazione religiosa. Ogni diocesi ricava i dati a partire dalle parrocchie e tutta la documentazione arriva al nostro ufficio. E’ un meccanismo ben collaudato che funziona ormai da decenni. I dati trasmessi servono per preparare l’Annuario Pontificio.
- Da quando la Chiesa cattolica raccoglie questo tipo di dati statistici?
- L’Annuario Pontificio, con questo nome, viene pubblicato dall’anno 1912. Ma nella nostra raccolta conserviamo annuari precedenti con altri titoli fin dal 1839. Ovviamente la Chiesa raccoglieva dati e informazioni numeriche molto prima, da secoli. Negli archivi della Congregazione di “Propaganda Fide” sono conservati tantissimi dati statistici riguardanti conversioni e sacramentalizzazione nei territori di missione. E’ merito del venerabile Paolo VI l’idea di raccogliere e pubblicare dati e informazioni con criteri di scientificità ed esattezza.
- Cosa troviamo sfogliando L’Annuario Pontificio?
- L’Annuario è un libro di circa 2500 pagine che presenta in sintesi la situazione della Chiesa cattolica nel mondo intero. Apre l’elenco dei 265 papi della storia e quello aggiornato del Collegio Cardinalizio. Seguono poi tutte le circoscrizioni ecclesiastiche comprendenti patriarcati, arcivescovati maggiori, arcidiocesi e diocesi, prelature territoriali, vicariati apostolici, ordinariati militari, missioni “sui iuris”. La Curia Romana viene documentata con i nomi dell’intero personale addetto, seguito dall’elenco delle Rappresentanze Pontificie con i Nunzi Apostolici e il Corpo Diplomatico dei 179 Stati accreditati presso la Santa Sede. Trovano spazio le più importanti istituzioni culturali della Chiesa (Accademie, Università, Istituti di Studi). A seguire l’elenco completo degli ordini religiosi maschili e femminili di diritto pontificio. Chiudono le note storiche e il lunghissimo indice contenente 25 mila nomi che viene annualmente aggiornato.
Ogni diocesi viene riportata con una serie di indicazioni: indirizzo e recapiti telefonici, nome del vescovo e del vicario generale, ma anche con alcuni dati statistici essenziali come superficie, numero degli abitanti e dei cattolici, numero delle parrocchie, dei sacerdoti, religiosi e religiose, diaconi permanenti e seminaristi.
Il Papa ci ha confidato che prima di ricevere un vescovo consulta l’Annuario Pontificio per “inquadrare” la realtà della diocesi.
- Da un po’ di tempo si parla della crisi della Chiesa cattolica. I dati contenuti nell’Annuario Pontificio confermano tale crisi?
- I dati contenuti nell’Annuario Pontificio mostrano che i numeri riguardanti in totale la Chiesa cattolica non sono mai calati, ma attestano una crescita continua, anche se lenta. Per esempio, la crisi vocazionale cominciata negli anni ‘70, che tanto preoccupava il Beato Giovanni Paolo II, è ormai alle spalle: i numeri mostrano che tale crisi è finita nel 2000, da quando si nota una sensibile crescita delle vocazioni, anche se in Europa i semi di crescita ancora non si intravvedono.
- Professore, potrebbe delineare la realtà della Chiesa cattolica partendo dalle cifre?
Prof. Enrico Nenna: - Al 31 dicembre 2012 il numero dei cardinali è di 211, i vescovi nel mondo sono 5133, il numero delle circoscrizioni ecclesiastiche con cui abbiamo i rapporti sono 2979. A queste bisogna aggiungere 146 circoscrizioni nella Cina continentale e in Corea del Nord dalle quali non riceviamo dati da decenni.
- Quanti sacerdoti abbiamo nel mondo?
- Vorrei spiegare una cosa: i dati contenuti nell’Annuario Pontificio riguardano le singole circoscrizioni ecclesiastiche, cioè in prevalenza le diocesi. Questi dati vengono elaborati per singola nazione e per continente e pubblicati in un altro volume, l’ “Annuarium Statisticum Ecclesiae” con didascalie in latino, inglese e francese (l’ultimo riguarda l’anno 2010; è già in stampa il volume del 2011). Da questa pubblicazione possiamo dedurre i dati riguardanti tutta la Chiesa nel mondo alla fine del 2010: cattolici: 1 miliardo 196 milioni; sacerdoti diocesani e religiosi 412.236; religiosi non sacerdoti 54.708; diaconi permanenti 39.004; religiose professe 721.935; seminaristi maggiori 118.990.
- Grazie ai dati statistici degli ultimi 32 anni, partendo dal 1978 (inizio del pontificato del Beato Giovanni Paolo II) al 2010, il vostro Ufficio ha preparato un’analisi dei cambiamenti nella Chiesa cattolica in questo lungo periodo. Cosa si può dedurre da questa analisi?
- In questo periodo la Chiesa cattolica ha subito profondi cambiamenti. Se nel 1978 il cattolicesimo rimaneva un fenomeno ancora sostanzialmente europeo e americano, le ultime statistiche mostrano una diffusione più omogenea dei cattolici nel mondo. Si sviluppa un crescente divario tra il dinamismo dei continenti emergenti, Africa ed Asia, e la stagnazione in Europa che sta perdendo il suo ruolo tradizionale quale modello di riferimento, mentre la situazione in America rimane sostanzialmente stabile. Abbiamo anche notato il lento ed inesorabile, ma per certi versi anche provvidenziale, processo di “africanizzazione” della Chiesa. In Africa i cattolici sono triplicati: nel 1978 erano 55 milioni, nel 2010 erano saliti a 186 milioni, passando dal 12,4% della popolazione al 18,3%. In questo stesso periodo il numero dei sacerdoti africani è aumentato del 121,7%. La stessa tendenza notiamo anche analizzando il numero dei seminaristi: mentre l’Europa passa dal 37% al 17,3% del totale, la percentuale dei seminaristi africani raggiunge il 22,6% (l’aumento è di cinque volte). Si tratta di un dato molto significativo ed incoraggiante per il futuro della Chiesa, tanto che oggi assistiamo ad un fenomeno curioso: la vecchia Europa, che ha dato tanti missionari al terzo mondo, ora riceve dal medesimo le forze fresche degli operatori pastorali per la nuova evangelizzazione.