C'è un'emergenza educativa. Stop all’ideologia gender nelle scuole

Di fronte ai tentativi di introdurre l’ideologia gender nelle scuole dobbiamo reagire partendo dalla nostra identità. Per affrontare una vera e propria emergenza educativa la Congregazione dell’Educazione Cattolica ha preparato un documento intitolato “Maschio e femmina li creòˮ. Firmato dal cardinale Giuseppe Versaldi, Prefetto della Congregazione per l'Educazione Cattolica, e dall'arcivescovo Vincenzo Zani, segretario del Dicastero, vuole essere un aiuto per i genitori ma anche per i sacerdoti e politici nel mondo odierno dove viene imposto un pensiero unico che mira alla destrutturazione della famiglia e alla cancellazione delle differenze tra uomo e donna. Ho incontrato il card. Versaldi per parlare di questo importante anche se breve Documento.

Włodzimierz Rędzioch: - Eminenza, come mai la Congregazione dell’Educazione Cattolica ha preparato un documento sull’ideologia gender? < class="odp">Card. Giuseppe Versaldi: - Sia durante le visite ad limina dei vescovi di tutto il mondo nella nostra Congragazione, sia durante i viaggi che abbiamo compiuto nelle nostre istituzioni, nelle scuole e nelle università, abbiamo sentito la richiesta di una parola su questo tema. L’ideologia gender si sta diffondendo e viene presentata come qualche cosa di scientifico, come un segno di progresso in contrapposizione all’insegnamento della Chiesa che viene bollato come retrogrado.

- Cosa contiene questo breve documento?

- Il documento è breve perché non è un documento dottrinale. Abbiamo ricordato alcuni punti di antropologia, di teologia cattolica per dare un aiuto concreto per chi deve nelle nostre scuole ed istituzione affrontare questa teoria, questa ideologia presentata come l’unica accettabile nel mondo moderno.

- Il sottotitolo del documento parla del dialogo: “Per una via di dialogo sulla questione del ‘gender’ nell’educazione”. Come mai?

- Proponiamo d’impostare il dialogo sulla questione di gender sulla base di argomenti che non richiedono l'adesione alla fede cattolica, attraverso tre atteggiamenti: ascoltare, ragionare e proporre. Prima di tutto bisogna sentire gli altri e farci ascoltare. Secondo passo: bisogna ragionare, portare prove delle affermazioni. Non basta parlare per slogan, senza prove. Invece noi, credenti, dobbiamo tradurre le nostre convinzioni di fede sul piano razionale. Terzo momento, noi rispettando le convinzioni degli altri pretendiamo anche rispetto per le nostre. Le nostre convinzioni devono essere rispettate nel nome del pluralismo, della democrazia e del rifiuto del pensiero unico. Perciò la Chiesa cattolica, anche nelle sue istituzioni, deve rimanere libera di essere fedele al suo insegnamento. Invece le famiglie che sono le prime responsabili dell’educazione dei figli devono avere una pluralità di scelta educativa.

- Quali argomenti razionali possiamo mostrare nelle discussioni?

- Ci sono argomenti razionali che chiariscono la centralità del corpo come soggettività che comunica l'identità dell'essere. In questa luce si comprende il dato biologico della differenza sessuale tra uomo e donna. La formazione dell'identità si basa sull'alterità e nella famiglia il confronto con la madre e il padre facilita il bambino nell'elaborazione della propria identità-differenza sessuale. Il genere “neutroˮ o “terzo genereˮ, invece, appare come una costruzione fittizia.

- Che cosa nelle teorie gender non è accettabile dal punto di vista della visione cristiana dell’uomo?

- Non possiamo accettare le forme estreme dell’ideologia gender che negano il dato naturale dell’identità dell’uomo e tutto diventa una scelta culturale. Così l'identità sessuale e di conseguenza anche la famiglia diventano “liquideˮ e “fluideˮ, fondate sul desiderio del momento piuttosto che sul dato naturale e sulla verità dell'essere. Si vuole cancellare la differenza sessuale, rendendola irrilevante per lo sviluppo della persona.

- Ci sono gli elementi che invece possono essere accettati e su cui si può discutere?

- Mentre non accettiamo l'ideologia, riconosciamo alcuni punti di incontro nelle ricerche sul gender. Tra questi la pari dignità tra uomo e donna, l'educazione dei bambini e dei giovani a rispettare ogni persona nella sua peculiare condizione (disabilità, razza, religione, tendenze affettive), combattendo ogni forma di bullismo e di ingiusta discriminazione. Allora respingiamo le forme estreme dell’ideologia gender, ma dialoghiamo per trovare gli elementi positivi per combattere discriminazione e intolleranza.

- Ma per dialogare bisogna essere in due. Allora come si può dialogare con la gente che tratta la Chiesa e cattolici come retrogradi, non in linea con i tempi, antiscientifici, oscurantisti?

- Anche se ci sono gli ambienti che non sono aperti al dialogo con noi, noi non possiamo rinunciare ai nostri convincimenti. Come gli altri pretendono il rispetto, anche noi lo pretendiamo. Questo è il principio del pluralismo che è alla base dello stato democratico. Lo stato e le sue istituzioni non possono imporre ai cittadini un pensiero unico, tantomeno nelle scuole.

- Purtroppo, ci sono già i Paesi dove domina il pensiero unico. Per esempio, in certi stati si rischia la condanna per aver ripetuto le parole delle Bibbia “Maschio e femmina li creò” che è d’altronde il titolo del vostro documento…

- Qui entriamo già nella sfera delle persecuzioni. La Chiesa non ha il potere di contrastare questo tipo di legislazioni ma sono i popoli che dovrebbero reagire per cambiare le leggi liberticide.

- Nella storia ogni dittatura voleva controllare le scuole. Fu così dopo la Rivoluzione Francese, fu così dopo la Rivoluzione bolscevica. Adesso la lobby mondiale che promuovere l’ideologia gender vuole impadronirsi delle scuole e condizionare l’educazione dei giovani, privando i genitori del diritto alla loro educazione. Nell’introduzione del vostro Documento si parla della “vera e propria emergenza educativa, in particolare per quanto riguarda i temi dell’affettività e della sessualità. In molti casi vengono strutturati e proposti percorsi educativi che ‘trasmettono concezioni della persona e della vita presunte neutre, ma che in realtà riflettono un’antropologia contraria alla fede e alla retta ragione’”. Il vostro Documento potrà aiutare i genitori ad affrontare “l’emergenza educativa” legata all’imposizione nelle scuole dell’ideologia gender?

- Questo Documento è stato scritto proprio per aiutare i genitori, gli educatori, i politici, i vescovi e i sacerdoti per affrontare “l’emergenza educativa”. Ovviamente il potere della Chiesa è limitato. Tocca ai genitori, alle associazioni dei genitori combattere l’imposizione delle ideologie nelle scuole e rivendicare il vero pluralismo. I genitori devono essere i primi a poter decidere sull’educazione dei loro figli. Purtroppo, in Europa le élite hanno tagliato le nostre radici cristiane e nel vuoto antropologico le minoranze, che non rappresentano i popoli ma hanno il potere, vogliono imporre le varie forme del pensiero unico. Lo stesso succede nelle organizzazioni internazionali che spesso condizionano gli aiuti economici all’accettazione di questo pensiero unico. Bisogna opporsi a questa deriva.

- Ma nel mondo di oggi bisogna accettare tutto nel nome di tolleranza…

- Il concetto di tolleranza è molto subdolo. La tolleranza non va separata dai criteri per distinguere vero dal falso, bene dal male. Si può essere tollerante verso le persone ma non verso l’errore. Dobbiamo aiutare, particolarmente i giovani, a non cadere nella trappola della falsa tolleranza.

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