Cristianesimo tra economia e cultura
Mariusz Frukacz, www.frammentidipace.it
“Il cristiano tra economia e cultura, una cura armoniosa per il giardino valori europei.” – è stato il tema della seconda sessione del convegno “L’Europa Christi”, che si è tenuto il 21 ottobre presso la Facoltà di Economia e Management a Lodz.
I diversi oratori hanno sottolineato l’importanza dei valori cristiani nella politica e nell’economia dell’Europa moderna.
In particolare si è discusso di identità del sistema giuridico, del rapporto tra economia e etica, del movimento cooperativo come un riflesso della misericordia di Dio.
Sono stati affrontati i problemi sollevati dalla globalizzazione finanziaria in relazione agli interessi legittimi delle economie nazionali. E’ stato ribadito il primato della persona sul capitale.
Parlando della necessità della presenza dei valori cristiani in politica e nell’economia dell’Europa moderna, il dottor Armando Tarullo vice direttore della Fondazione Alcide de Gasperi, ha sottolineato che la causa primaria dei problemi politici in Europa è l’egemonia dell’economia, che riduce e esclude la persona umana.
“Molto importante è il ripristino dei valori cristiani, che ci ricordano il primato della persona umana in politica ed nell’economia” – ha detto il dottor Tarullo.
“L’Europa soffre, – ha aggiunto – perché non riesce a dare seguito e continuità a quei valori indicati da Adenauer, De Gasperi e Schuman” – L’esponente della Fondazione De Gasperi a citato l’Evangelii Gaudium di papa Francesco, spiegando che “il cristiano dovrebbe opporsi all’economia che considera il denaro più importante della persona.
Ha ricordato la centralità della persona umana come affermato da Giovanni Paolo II.
Il Rettore della Scuola di Economia e Gestione di Lodz, p. Dr. Jarosław Krzewicki ha focalizzato il suo intervento sulla fedeltà alla coscienza nella sfera pubblica.
La democrazia relega la coscienza individuale alla sfera privata” – ha detto p Krzewicki.
L’oratore ha osservato che purtroppo a volte “i sistemi democratici minimizzano i requisiti morali”.
“I legislatori dovrebbero ricordare che un uomo guidato dalla coscienza aiuta la società, la rende migliore”, ha continuato p. Krzewicki.
Il presidente delle cooperative Rafał Matusiak ha sostenuto che le cooperative possono essere considerate come un riflesso della misericordia e formano l’edificio di Dio di cui l’insegnamento della Chiesa sulla carità è un esempio.
Le minacce dei tempi moderni, secondo Matusiak, sono l’idolatria del denaro la mancanza d’amore, la corruzione e l’usura.
Il presidente della cooperative ha sottolineato che “occorre prestare più attenzione alla dignità umana”. Ed ha citato come esempio, cooperative o istituzioni dove l’attenzione al bene è in primo piano.
Per questo ha proposto di lavorare in questa direzione, svolgere compiti comuni, costruire il bene.
“In questo modo il posto di lavoro diventa un luogo che favorisce il fluire della misericordia”, ha sottolineato Matusiak.
La storia della carità è una conferma di quanto fa bene la Misericordia. Gli ospedali che accolgono, curano e aiutano tutti soprattutto i più fragili e malati. Le elemosine che come fecero i francescani nel XIII secolo possono diventare la base di banche di pegno, in cui il credito veniva elargito con grande generosità, favorendo la nascita di imprese virtuose.
A questo proposito Matusiak ha ricordato che San Francesco di Assisi è patrono delle cooperative.
Il professor Marek Łuczak ha affrontato il tema se l’economia globale risponde al legittimo interesse dell’economia delle nazioni-
La professoressa Grażyna Ancyparowicz del Consiglio di Politica monetaria, ha svolto il suo intervento precisando: “Il primato della persona sul capitale”.
Ha sostenuto che la speculazione e il denaro sono diventati meri strumenti di potere che condizionano Stati e Nazioni.
Presente al congresso il prof. Michał Sewerynski Vice Presidente del Senato il quale ha esortato: “E ‘necessario che noi, cristiani, affermiamo di volere un’Europa più centrata sui valori cristiani”.