Europa: la Polonia non è il problema, ma la soluzione
Mariusz Frukacz, www.frammentidipace.it
Con lo slogan: “Aprite le porte a Cristo!”; nei giorni 19-23 ottobre 2017 si è aperto in Polonia il Congresso Internazionale del Movimento;”Europa Christi”.
Gli incontri si svolgono a Czestochowa, Lodz e Varsavia, e tra gli ospiti ci sono oltre 40 personaggi eminenti della Polonia e dell’Europa, tra gli altri i cardinali Stanisław Dziwisz, e Robert Sarah – Prefetto della Congregazione Vaticana per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.
Presente anche l’arcivescovo Kyrillos Kamal William Samaan della Chiesa Cattolica di rito Copto in Egitto.
La prima sessione del congresso, intitolato “Totus Tuus” si è tenuta il 20 ottobre nella sede del settimanale cattolico Niedziela a Częstochowa.
Sono intervenuti il card. Stanislaw Dziwisz, ex segretario di san Giovanni Paolo II, già arcivescovo di Cracovia, Waclaw Depo metropolita di Czestochowa, don prof. Robert Nęcek dell’Università Pontificia di Giovanni Paolo II a Cracovia, padre Mariusz Tabulski – Definitore Generale dell’Ordine dei Padri Paolini, prof. Zbigniew Krysiak dell’Istituto di Pensiero Schumann e Antonio Gaspari direttore di Frammenti di Pace.
La sessione è stata avviata dal concerto del noto fisarmonicista polacco Marcin Wyrostek con il vescovo ausiliare emerito Antoni Dlugosz che ha cantato in maniera meravigliosa e insolita.
All’inizio della riunione Lidia Dudkiewicz, redattore capo di Niedziela, ha sottolineato che l’Europa sembra aver perso l’anima. “Europa, cosa hai fatto con il tuo battesimo? – Dobbiamo dire ai leader politici in Europa che Dio non è morto” – ha detto la Dudkiewicz.
Il moderatore del Movimento “Europa Christi”; mons. Ireneusz Skubiś ha sottolineato che Europa Christi è il primo nome dell’Europa e rappresenta una sorta di pronto soccorso per alimentare la spiritualità che sembra svanire in più parti del vecchio continente.
Il cardinale Stanislaw Dziwisz ha ricordato la visione dell’Europa nel pensiero di Giovanni Paolo II. Ha sottolineato che per Giovanni Paolo II il primo elemento di costruzione dell’unità in Europa era la “pedagogia del perdono”
“Non esiste un’Europa senza perdono e riconciliazione” – ha detto il cardinale Dziwisz ed ha aggiunto che “Giovanni Paolo II ha sempre protetto i valori immutabili e universali che sostengono la civiltà europea, fornendo un innegabile contributo alla riunificazione del Vecchio Continente” –
Il cardinale ha proposto di proclamare Giovanni Paolo II il patrono d’Europa.
L’arcivescovo metropolita di Częstochowa Wacław Depo ha ricordato l’esortazione di Giovanni Paolo II «Ecclesia in Europe» nel contesto delle nuove sfide.
“L’Europa ha bisogno di una ripresa profetica” – ha detto citando Giovanni Paolo II, “in modo da alimentare la speranza nel mondo e, soprattutto, la prospettiva di vita della Chiesa stessa” ha sottolineato mons. Depo.
Anche don Robert Nęcek ha ricordato che nell’insegnamento di Giovanni Paolo II era ben presente la famiglia basata sul matrimonio tra uomo e donna.
Il relatore ha sottolineato il ruolo della donna, il suo genio femminile e la maternità, come valori inestimabili.
Padre Mariusz Tabulski, Definitore Generale dell’Ordine dei Padri Paolini, ha presentato l’Appello di Jasna Gora, incontro di preghiera mariana che si svolge ogni sera alle ore 21, come il programma per l’Europa.
“Giovanni Paolo II ha indicato l’Appello di Jasna Góra come fondamento nella vita della nazione polacca e dell’Europa intorno a tre parole: “Io sono, ricordo, e vigilo” - ha detto padre Tabulski.
Sulla dimensione mariana dei creatori dell’Europa unita: Alcide de Gasperi e Robert Schuman, ha parlato il prof. Zbigniew Krysiak dell’Istituto di Pensiero Schumann.
Ha ricordato, tra gli altri il ruolo della spiritualità di san Ludovico Maria Grignon de Monfort nella vita e nell’attività di Robert Schumann.
“E’ stata infatti la spiritualità mariana che ha segnato lo spirito e lo stile d’azione di Schumann” – ha detto il prof. Krysiak.
Alla fine della prima sessione del Congresso, Antonio Gaspari Direttore di Frammenti di pace ha ricordato che la vera grandezza dellEuropa non è mai stata la sua dimensione geografica, ma il fatto di essere il centro della cultura mondiale.
“Grandi persone della cultura, artisti, poeti, scienziati sono nati e cresciuti in Europa, da Aristotele a Einstein. Non esiste un museo nel mondo che non da prova del genio europeo” ha detto il direttore di Frammenti di Pace.
In questo contesto, Gaspari ha parlato della Polonia come la perla dell’Europa. Un Paese ed un popolo che è sopravvissuto alle dittature del Nazismo e del Comunismo grazie alla sua fede ed alla sua cultura.
Con la nonviolenza e la preghiera i polacchi hanno fatto crollare il muro di Berlino, ed ora potrebbero costruire ponti verso l’est Europa.
“Per l’Europa – ha sostenuto Gaspari – la Polonia non è il problema, ma la soluzione” ed il sogno è quello di “costruire una Europa mariana da Fatima a Mosca , ed un Europa culturalmente cristiana da Lisbona a Vladivostock”.
Gaspari ha citato papa Francesco che a Bologna ha detto: “Non abbiate paura dell’unità. Le logiche particolari e nazionali non vanifichino i sogni coraggiosi dei fondatori dell’Europa unita” ed ha concluso citando Giovanni Paolo II il quale ha spiegato: “Maria ci conduce ad apprendere il segreto della gioia cristiana, ricordandoci che il cristianesimo è soprattutto buona notizia”.